SSIIM Paper Series Vol.3
Practice of citizenship, practice of resistance: Mozambicans in Johannesburg, South Africa
di Elena Ostanel
Con la fine dell’apartheid e nonostante le politiche restrittive messe in atto a partire dal 1994, il numero di lavoratori stranieri a Johannesburg, Sud Africa, è aumentato in maniera significativa fino a rappresentare circa il 7 percento della popolazione urbana. Il Censimento del 2001 registra circa 220.000 migranti internazioni (6.7%) di cui 10.000 che provengono dal Mozambico. In Sud Africa la xenofobia è uno dei maggiori ostacoli alla produzione di un pensiero organico rispetto alla migrazione. Le politiche sono fortemente influenzate dalla percezione che l’immigrazione è un pericolo per la coesione sociale ed economica della popolazione locale. A partire da questa analisi, il paper vuole problematizzare alcuni aspetti critici della relazione fra immigrazione mozambicana e inclusione urbana a Johannesburg. Il paper vuole analizzare la questione della cittadinanza a partire dalle pratiche messe in atto dai migranti per avere “accesso alla città”, con particolare attenzione ad aspetti come la sicurezza e lo spazio pubblico. Iniziative di “self-governing” che non sono pianificate né gestite dal governo locale pongono diverse sfide alle politiche urbane di inclusione sociale e spaziale e hanno rilevanti conseguenze sulla “governance urbana” (Toner, Taylor, 2008).