Seminario Migranti e Città

10-11 aprile 2017, Scuola di Dottorato IUAV Palazzo Badoer S. Polo 2468, Venezia

nell’ambito del dottorato in Architettura, Città e Design, curriculum Pianificazione Territoriale e Politiche Pubbliche del Territorio

a cura di: Giovanni Laino

locandina_icocon interventi di:

Michel Peraldi, ricercatore CNR presso l’EHESS di Parigi

Andrea Rea, docente di sociologia, Universitè Libre de Bruxelles

Giovanni Laino, DiArc, Università di Napoli Federico II; Scuola Dottorato Iuav

Giovanna Marconi, Ricercatrice, Cattedra Unesco SSIIM, Iuav

Paola Piscitelli, Dottoranda DrPPT, Iuav


PROGRAMMA

programma


Le ragioni del Seminario

La crescente rilevanza delle migrazioni negli ultimi trenta anni per i paesi europei è un dato evidente. Il fenomeno è stato drammatico per i tantissimi morti in mare e amplificato dai media anche per orientamenti securitari. In alcuni paesi gli arrivi e le presenze sono più che raddoppiate e la tendenza non sembra arrestarsi. Ogni paese del Mediterraneo ormai è allo stesso tempo paese di origine, transito e arrivo (Schmoll, Thiollet, Wihtol De Wenden, 2015).

È nota l’interpretazione secondo cui la migrazione è “un fatto sociale totale” (Palidda, 2008), ci sono molti elementi per pensare che stiamo vivendo un’era delle migrazioni (Castles, Miller 2012).

Le ricerche sono tantissime realizzate secondo diversi orientamenti. È necessario riprovare a coagulare qualche sintesi, anche assumendo diversi punti di vista. Sociologi, geografi, economisti, antropologi, ricercatori impegnati negli studi urbani, hanno investito la grande parte delle risorse per individuare presenze, studiando i caratteri di varie comunità, le rotte, il ruolo giocato nel mercato del lavoro, le modalità e i processi di esclusione / integrazione, assimilazione; le presenze degli alunni nelle scuole, i flussi dei richiedenti asilo e il sistema di accoglienza predisposto dallo Stato italiano, il caporalato, la condizione delle donne, i territori di circolazione. Alcuni eminenti studiosi hanno proposto di utilizzare il frame delle mobilità come mossa per costruire un paradigma più avanzato per interpretare le dinamiche sociali e territoriali. Altre ricerche hanno provato a studiare questi processi come cartina di tornasole (la “funzione specchio” della territorializzazione del fenomeno migratorio) delle dinamiche di trasformazione dei territori e delle società accoglienti che fra l’altro sono spesso anche contesti interessati da fenomeni di emigrazione. La questione ripropone una qualche specificità del contesto Euro-Mediterraneo.

Questo è il terzo seminario che Laino propone nell’ambito del Dottorato, per lavorare intorno alla seguente domanda: nella profonda trasformazione che stiamo attraversando, nella crisi che molto probabilmente non sarà di breve periodo, tenendo conto di dinamiche strutturali della mondializzazione come pure della forza (di resistenza) dei territori, delle popolazioni e dei soggetti che comunque provano ad essere protagonisti delle storie, delle traiettorie e delle forme di interazione sociale, si può provare a costruire un discorso sulle prospettive delle nostre società e dei nostri territori a partire dallo sguardo approfondito sulle migrazioni ?

L’intenzione è chiedere a studiosi impegnati su questi temi se sia possibile e utile capovolgere lo sguardo: interpretare le dinamiche che riguardano i migranti come una cartina di tornasole privilegiata (funzione specchio) per comprendere dimensioni e dinamiche importanti delle società ospitanti. In fondo i sociologi della scuola di Chicago hanno costruito un paradigma che è stato per tanto tempo egemonico nella sociologia urbana proprio a partire dalle ricerche sulle presenze degli immigrati nella città.

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