ciclo di seminari “Città e Diversità”

corsetti16_17_icoPer l’anno accademico 2016-17  la cattedra Unesco SSIIM contribuisce all’offerta formativa del DPPAC dell’Università Iuav di Venezia con il CICLO DI SEMINARI:

CITTÀ E DIVERSITÀ. L’immigrazione come questione urbana


A CURA DI: 
Giovanna Marconi e Adriano Cancellieri
DURATA: 20 ore, 2 cfu (4 incontri)
DATE e ORARI: 26.4.17 |  8.5.17 | 10.5.17 | 15.5.17 > h. 13,30-18,30

inquadramento del tema

Il tema del governo delle “differenze” (etniche, culturali, religiose, linguistiche, etc.) in ambito urbano è di grande interesse e attualità. Nelle città di tutta Europa (e non solo), come in quelle italiane, la presenza di differenti culture rappresenta ormai un fatto strutturale che la pianificazione deve riconoscere e rispetto al quale il pianificatore deve attrezzarsi per dare risposte adeguate.

È in particolare il rapido aumento dell’immigrazione che, negli ultimi decenni, ha fortemente contribuito a rendere le società locali sempre più plurali ed al conseguente moltiplicarsi delle “domande di città”. In Italia, l’immigrazione è stata però finora governata, presentata e rappresentata sostanzialmente secondo due approcci dominanti che l’hanno declinata o come una “questione sociale” o come una “questione di sicurezza”. Eppure è per noi evidente quanto, prima di essere un problema di assistenzialismo o di ordine pubblico, l’immigrazione sia una “questione urbana” caratterizzata da una forte dimensione spaziale: riguarda i luoghi (dell’abitare, pubblici, lavorativi etc.), l’uso che le persone ne fanno e le interazioni che ivi si verificano, intenzionalmente o casualmente. Riguarda la convivenza “civile” negli spazi reali della città, l’appropriazione fisica o simbolica di parti del territorio urbano e i conflitti che possono derivarne, la frammentazione socio-spaziale, l’accesso o meno allla casa, ai servizi, al “diritto alla città”, la multiculturalità quotidiana con la quale ogni abitante – volente o nolente – si confronta per le strade, nelle piazze, al bar, sui mezzi di trasporto, nel quartiere dove vive.

Nonostante ciò, nel nostro paese la pianificazione urbana e territoriale non ha saputo assumere alcun ruolo di rilievo – politico, prima ancora che tecnico – nel governo delle trasformazioni che l’immigrazione inevitabilmente comporta sul tessuto socio-spaziale urbano. Non solo si è dimostrata finora decisamente immatura nel porsi come disciplina di riferimento per il governo urbano delle diversità, ma ha anche tacitamente accettato che regolamenti, vincoli e strumenti prettamente urbanistici fossero ripetutamente strumentalizzati e saccheggiati come espediente per negare l’uso di spazi urbani (emblematica la questione delle sale di preghiera islamiche) da parte dei cittadini immigrati.

Nelle società urbane plurali, dove si moltiplicano le domande di città, e le richieste di “diritti” (d’uso dei suoli, di parola, di partecipazione e di coesistenza) ci si aspetterebbe invece che fossero proprio urbanisti e pianificatori a portare avanti un significativo discorso sulla diversità, l’integrazione e la convivenza plurale (quindi anche sull’idea stessa di città, di urbanità e di civiltà urbana) assumendosi la responsabilità innanzitutto etico-disciplinare di prendere in considerazione un fenomeno tanto rilevante per il presente ed il futuro delle città contemporanee, e poi sul piano tecnico-professionale di contribuire a governarlo svolgendo una delle funzioni per le quali dovrebbero essere più equipaggiati: quella di mediazione e sintesi tra interessi diversi e contrapposti, propri dei soggetti diversi che popolano l’ambiente urbano. Di fatto, i modi e le forme di inserimento socio-spaziale degli stranieri rappresentano per la disciplina urbanistica una cartina di tornasole per osservare l’efficacia (o il fallimento) degli attuali processi di governo del territorio, riflettere su come rendere gli spazi urbani più equi, giusti e vivibili per tutti e attivarsi in questa direzione.


Contenuti

I moduli tratteranno questioni specifiche all’interno del tema generale ‘processi migratori internazionali e politiche urbane di inclusione dei migranti’. Il focus principale delle comunicazioni e dell’esercitazione sarà sulle questioni inerenti l’inclusione attiva dei migranti nella Città Metropolitana di Venezia, sulla quale i ricercatori della Cattedra Unesco SSIIM stanno lavorando nell’ambito del progetto “CapaCityMetro. Rete di (form)azione per l’inclusione attiva dei migranti nella Città Metropolitana di Venezia” finanziato dal Fondo Europeo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020. Saranno altresì presentati altri casi rilevanti, Italiani e non, sull’inclusione urbana dei residenti stranieri stabili e temporanei.


Obiettivi formativi

Affrontando a tutto tondo la questione della crescente multiculturalità nei contesti urbani, si ritiene che i moduli possano essere d’interesse per tutti gli studenti che si occupano di ‘città’ e che si troveranno, una volta finito il loro percorso di studi, ad affrontare da operatori ed esperti le sfide che la crescente diversità già pone alle amministrazioni e alle società locali, in Italia e altrove. siano essi all’inizio del loro percorso di studi o intenti a realizzare ricerche più specifiche in vista di una tesi.

I moduli offriranno agli studenti l’opportunità di acquisire conoscenze, competenze e strumenti di base utili ad orientarsi tra i diversi approcci, pratiche e strumenti di policy per il governo delle trasformazioni (fisiche, sociali, economiche) urbane e territoriali derivanti dalla crescente pluralizzazione delle società contemporanee.

 

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